Cambio EUR/USD: Primo Target di Resistenza a 1,1880 dopo il Crollo della Scorsa Settimana
Il cambio EUR/USD ha chiuso la settimana ancora in calo a 1,1860, esattamente intorno al livello di supporto intermedio posizionato sotto il principale di 1,1880.
Il dollaro si è rafforzato, secondo molti analisti, prevalentemente a causa della Federal Reserve. L’indice del dollaro statunitense si è così portato in rialzo per la quarta settimana consecutiva, superando un livello chiave di 91,95 punti che aveva in passato avviato il ritracciamento al ribasso.
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La moneta unica si è invece contratta per la terza settimana consecutiva, con un calo finale che ha rappresentato il deprezzamento più ampio degli ultimi 2 mesi.
Stamattina, alle ore 8:00, il cambio EUR/USD si trova a 1,1868.
Previsioni settimanali sul cambio EUR/USD
Il cambio EUR/USD si trova ancora molto vicino alla media mobile a 20 giorni situata a 1,1840. Un calo sotto questo valore indicherebbe il proseguimento della tendenza ribassista verso il prossimo obiettivo di prezzo a 1,1780, ai minimi di Marzo 2021.
Invece, al rialzo il cambio EUR/USD potrebbe sfruttare un rallentamento del dollaro statunitense per raccogliere stimoli sufficienti a ritrovare in primo luogo il livello di 1,1880 e poi ancora la resistenza a 1,1900.
L’obiettivo per la vera e propria inversione di tendenza sarebbe quello di 1,1920, ma un consolidamento intorno a 1,19 potrebbe rivelarsi più verosimile.
Riassumendo, a livello settimanale, in attesa dei market movers che potranno fornire maggiori spunti operativi, si possono individuare come livelli di supporto quelli a 1,1840, 1,18 e 1,1780. I livelli di resistenza principali sono invece a 1,1880, 1,1920 e 1,1950.
Il Calendario Economico della Settimana per l’euro dollaro
Il cambio EUR/USD sarà influenzato da numerosi dati provenienti dall’Eurozona e dagli Stati Uniti in questa settimana.
Quest’oggi si attende il discorso di Christine Lagarde, Presidente della BCE, mentre il bollettino economico dovrebbe arrivare giovedì.
Dall’Europa, giungeranno anche i dati sulla fiducia dei consumatori e delle aziende e gli indici PMI, tra cui risalta come sempre quello manifatturiero in Germania.
I dati PMI aggiornati saranno forniti anche per l’economia statunitense, insieme alle richieste di sussidi di disoccupazione e al PIL del 1° trimestre dell’anno.
Sul fronte della politica monetaria, si attende un commento di Jerome Powell, Presidente della Fed, nella giornata di martedì.
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