Greggio, in rialzo su dollaro debole e scarsità offerta

Published: 18 lug 2022, 11:22 UTC2min read
LONDRA (Reuters) – I prezzi del petrolio hanno esteso i guadagni, grazie a un dollaro più debole e alla scarsità dell’offerta che compensano i timori di recessione e la prospettiva di nuovi lockdown in Cina che porterebbero a un calo della domanda di carburante.
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LONDRA (Reuters) – I prezzi del petrolio hanno esteso i guadagni, grazie a un dollaro più debole e alla scarsità dell’offerta che compensano i timori di recessione e la prospettiva di nuovi lockdown in Cina che porterebbero a un calo della domanda di carburante.

Alle 11,47 i futures del Brent guadagnano il 2,01%, a 103,18 dollari al barile, dopo aver chiuso in rialzo del 2,1% venerdì.

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I futures del greggio statunitense guadagnano l’1,66%, a 99,21, dopo essere saliti dell’1,9% nella seduta precedente.

Il dollaro statunitense ha ritracciato dai massimi pluriennali, garantendo un po’ di respiro ai prezzi delle materie prime, dall’oro al petrolio. Un dollaro più debole rende infatti le materie prime denominate in dollari più convenienti per i detentori di altre valute. 

La scorsa settimana, sia entrambi i contratti del greggio avevano registrato i maggiori ribassi settimanali da circa un mese a questa parte, a causa dei timori di una recessione, e del potenziale impatto che quest’ultima avrebbe sulla domanda di petrolio. Questa settimana continuano i test di massa per il Covid in alcune zone della Cina, sollevando preoccupazioni sulle prospettive della domanda di petrolio nella Repubblica popolare, che è il secondo maggior consumatore mondiale di oro nero. 

Comunque, l’offerta di greggio rimane limitata. Come previsto, il viaggio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Arabia Saudita non ha portato ad alcun impegno concreto per un incremento della produzione da parte del principale produttore Opec. 

Biden vuole che i produttori di petrolio del Golfo aumentino la produzione per contribuire a far scendere i prezzi del petrolio e a frenare l’inflazione. 

Nel frattempo, i mercati globali si stanno concentrando sulla fine dei lavori di manutenzione sul gasdotto Nord Stream 1, prevista per il 21 luglio, e sulla conseguente ripresa dei flussi di gas russo verso l’Europa. I governi, i mercati e le aziende temono che la chiusura possa essere prolungata a causa della guerra in Ucraina. La perdita di questo gas sarebbe un duro colpo per la Germania, e aumenterebbe il rischio di recessione.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)

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