Il Rapporto Usa sulle Buste Paga del Settore non Agricolo Lascia Presagire un Aumento dei Tassi a Settembre

Updated : 8 ago 2015, 14:35 UTC2min read
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La pubblicazione del rapporto Usa sulle buste-paga del settore non agricolo è stato certamente l’evento più importante della giornata di venerdì, tanto da provocare reazioni su diversi mercati fra i quali quelli di valuta estera, di metalli preziosi e degli indici collegati a tassi di interesse e azioni. Il rapporto
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La pubblicazione del rapporto Usa sulle buste-paga del settore non agricolo è stato certamente l’evento più importante della giornata di venerdì, tanto da provocare reazioni su diversi mercati fra i quali quelli di valuta estera, di metalli preziosi e degli indici collegati a tassi di interesse e azioni.

Il rapporto sull’occupazione USA per il mese di luglio registra un dato pari a 215.000 unità, inferiore alle 222.000 previste, ma comunque essenzialmente in linea con le aspettative. I mercati hanno visto in questi dati una rassicurazione sul fatto che le informazioni in mano alla Fed sia tali da per poter giustificare un aumento dei tassi di interesse nel mese di settembre.

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In aggiunta a tutto ciò, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 5,3% e il salario medio orario è cresciuto leggermente di uno 0,2% (per un +2,1% su base annua).

Sebbene la reazione iniziale sembrerebbe anticipare un aumento dei tassi da parte della Fed, alcuni investitori credono ancora che, prima di procedere, la banca abbia bisogno di ulteriori rassicurazioni e che potrebbe quindi far slittare l’aumento nella speranza che il mercato del lavoro continui a migliorare. Sulla base di tali valutazioni, in seguito alla pubblicazione del rapporto le probabilità di un aumento dei tassi nel mese di settembre sono passate dal 47% al 55%.

Alcuni investitori credono che la Fed ponga maggiormente l’accento sui salari piuttosto che sui dati occupazionali: in questo caso potrebbe essere necessario aspettare ancora. Oltre a ciò, la Banca centrale potrebbe anche tenere in considerazione l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo.

Il rapporto di oggi è stato abbastanza positivo da spingere in rialzo il rendimento dei titoli del Tesoro, contribuendo a sua volta a sostenere il dollaro USA e spingendo invece in ribasso i future sull’oro con scadenza a dicembre, l’euro e la sterlina britannica. Anche se la reazione iniziale è stata negativa per oro, EUR/USD LGBT/USD, se i trader torneranno dubitare riguardo l’aumento dei tassi di interesse nel mese di settembre, in chiusura di sessione potremmo assistere a un rally di copertura short.

Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, segnaliamo il dato sulla produzione industriale in Germania che sorprende i mercati scendendo dell’1,4%, contro le previsioni ferme allo 0,3%. Sempre in Germania la bilancia commerciale si attesta a 22 miliardi, contro i 23,2 previsti, mentre la bilancia commerciale del Regno Unito registra un -9,2 miliardi contro i -9,1 previsti.

I future sul petrolio greggio con scadenza a settembre raggiungono oggi un nuovo minimo plurimensile, spinte ribasso dai timori legati all’eccesso di offerta. Anche se il rapporto di questa settimana dall’Agenzia di Informazione sull’Energia segnala una contrazione delle riserve, la produzione negli USA è salita a 9,5 milioni di barili al giorno, un dato che – se combinato con la produzione dei paesi OPEC – delinea uno scenario ribassista. In giornata Baker Hughes pubblicherà il conteggio aggiornato delle piattaforme petrolifere: il fatto che nelle due settimane appena trascorse si siano registrati degli aumenti è un altro fattore ribassista.

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