L’Oro e l’Argento Iniziano la Fase di Correzione

Published: 19 gen 2017, 10:17 UTC2min read
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Come avevamo indicato nelle nostre previsioni di ieri, i prezzi del metallo aurifero iniziano una fase di correzione; i prezzi erano saliti dal livello dei 1160$ mostrando un buon incremento a seguito della debolezza del dollaro statunitense su tutta la linea. Ci aspettavamo qualche notevole resistenza e correzione nella regione
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Come avevamo indicato nelle nostre previsioni di ieri, i prezzi del metallo aurifero iniziano una fase di correzione; i prezzi erano saliti dal livello dei 1160$ mostrando un buon incremento a seguito della debolezza del dollaro statunitense su tutta la linea. Ci aspettavamo qualche notevole resistenza e correzione nella regione dei 1200$, ma la materia prima era riuscita a infrangere tale regione per assestarsi sopra i 1210$ per un breve periodo di tempo. Ieri il Presidente della Fed Janet Yellen ha dichiarato che se l’economia statunitense continua a mostrarsi forte nei prossimi mesi, è probabile che la Fed possa provvedere a un ulteriore rialzo dei tassi d’interesse. Ciò ha contribuito a spostare l’attenzione del mercato sull’innalzamento dei tassi e sul dollaro, mettendo in secondo piano i rischi mondiali, aiutando altresì il dollaro a riprendere forza e, di conseguenza, i prezzi dell’oro sono scesi verso il livello dei 1200$. Crediamo che i prezzi del metallo aurifero siano destinati a mostrare una maggiore correzione con una previsione di ribasso fino al livello dei 1170$ entro breve tempo. Dovremo prendere in considerazione l’azione del prezzo quando si troverà a tali livelli per essere sicuri che si tratti di una correzione della mossa rialzista, piuttosto che di una inversione della tendenza prevalente, prima di prendere una posizione nell’una o nell’altra direzione.

Ieri anche i prezzi del petrolio mostrano una correzione, con i timori sui rischi mondiali che sembrano essere svaniti, e abbiamo assistito a un incremento del valore della moneta statunitense. I dati sulle scorte di greggio che verranno resi noti oggi negli Stati Uniti, saranno valutati con particolare attenzione per vedere se c’è stato qualche ulteriore aumento delle scorte. Senza una fattiva cooperazione da parte dei produttori del Nord America e dell’Iran, sarà difficile per i petrolieri raggiungere l’obiettivo di spingere i prezzi del combustibile verso i 60$. Finora abbiamo visto che i Paesi che non hanno preso parte agli accordi sui tagli della produzione hanno sfruttato questa opportunità per aumentare la loro offerta e anche le loro scorte; per questa ragione i prezzi del combustibile non sono stati in grado di mostrare ulteriori progressi. Sarà determinante che i dati che verranno resi noti nelle prossime settimane mostrino una riduzione della produzione petrolifera, altrimenti potremmo assistere a un’ampia correzione del prezzo di questa materia prima.

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Anche i prezzi dell’argento hanno subìto una correzione, in linea con quello che è successo sui mercati auriferi. Come abbiamo già indicato, nelle ultime settimane i prezzi dell’argento hanno seguito pedissequamente quelli dell’oro e probabilmente continueranno così anche nelle prossime settimane.

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