Petrolio Analisi fondamentale del 18 gennaio, Previsioni

Published: 18 gen 2017, 08:28 UTC2min read
Per gran parte della giornata di martedì, il prezzo del greggio si è mosso in rialzo, reagendo al netto deprezzamento del dollaro e all’annuncio del governo saudita, secondo cui Riyad sta riducendo la produzione più di quanto previsto dall’accordo dell’Opec. Tuttavia, nel corso della sessione e alla chiusura, il prezzo
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Per gran parte della giornata di martedì, il prezzo del greggio si è mosso in rialzo, reagendo al netto deprezzamento del dollaro e all’annuncio del governo saudita, secondo cui Riyad sta riducendo la produzione più di quanto previsto dall’accordo dell’Opec. Tuttavia, nel corso della sessione e alla chiusura, il prezzo del greggio è diminuito a causa della preoccupazione per l’incremento della produzione negli Stati Uniti.

Il Wti con scadenza a marzo ha chiuso a 53,26$, in ribasso di 0,17$ ossia dello 0,32%. Il Brent ha terminato la sessione a 55,47$, in ribasso di 0,41$ ossia dello 0,73%.

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Grafico giornaliero del Brent con scadenza a marzo

Nella giornata di martedì, il prezzo è stato sostenuto dal deprezzamento del dollaro provocato dalle dichiarazioni di Trump, secondo cui la valuta è “troppo forte” perché gli Stati Uniti possano competere con la Cina. Inoltre, l’Arabia Saudita ha annunciato che attuerà scrupolosamente il suo impegno a ridurre la produzione nel quadro dell’accordo tra l’Opec e i paesi produttori che non fanno parte del cartello.

Di negativo vi è che, nella giornata di martedì, il governo degli Stati Uniti ha annunciato di prevedere un incremento della produzione di petrolio negli Usa di circa 9 milioni di barili al giorno.

Grafico giornaliero del Wti con scadenza a marzo 

Previsioni

Nella giornata di mercoledì, i prezzi potrebbero nuovamente oscillare a causa della pressione esercitata dalle notizie sull’incremento della produzione negli Stati Uniti e grazie al supporto derivante dall’attuazione dell’accordo di Vienna. L’andamento del dollaro sarà, quindi, determinante, perché un suo apprezzamento premerebbe sui prezzi, mentre un suo deprezzamento fornirebbe supporto.

Sulla direzione del dollaro potrebbero influire i dati sull’inflazione al consumo negli Stati Uniti. L’Ipc su base mensile dovrebbe segnare un aumento dallo 0,2% allo 0,3%. L’Ipc core dovrebbe, invece, rimanere invariato allo 0,2%.

Ciò significa che, per la prima volta in due anni, l’inflazione al consumo potrebbe superare il 2%. Un incremento mensile dello 0,3% potrebbe, infatti, portare l’inflazione al 2,1% su base annua: un tasso maggiore del 2% per la prima volta dall’estate del 2014. Qualora ciò accadesse, si potrebbe assistere a un rialzo del dollaro che potrebbe premere sul prezzo del greggio.

Qualora i dati sull’inflazione non fossero tali, il dollaro potrebbe, invece, muoversi in ribasso, sostenendo il prezzo del petrolio.

I grafici indicano che il prossimo obiettivo strategico al ribasso va dai 52,94$ ai 52,62$. Al rialzo, l’area obiettivo è compresa tra i 53,89$ e i 54,43$.

Poiché, negli Stati Uniti, quella di lunedì è stata una giornata festiva, la pubblicazione del rapporto settimanale dell’American Petroleum Institute è stata posticipata a mercoledì, mentre quella del rapporto dell’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia è stata fissata per giovedì.

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