Una Finestra sull’Europa: il Coronavirus fa Strage sulle Borse Europee. L’Oro ai Massimi

Published: 25 feb 2020, 06:55 UTC3min read
Il Coronavirus, come si attendeva, ha schiacciato le borse europee, cancellando i progressi di Piazza Affari in questa prima parte dell’anno. L’oro assorbe i timori degli investitori e, in quanto bene rifugio, si avvicina ai 1700 dollari l’oncia.
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Come ampiamente previsto dopo l’aggravarsi dell’epidemia di Coronavirus in Italia, ieri per Piazza Affari è stata una giornata nera.

Quella di Milano è stata infatti la peggior seduta degli ultimi 4 anni, che ha obliterato settimane di rialzi in questa prima parte del 2020. A crollare sono stati prevalentemente i titoli della vendita al dettaglio, del lusso, dei trasporti e dei viaggi.

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Il timore più grande è che l’economia italiana possa andare in recessione, trascinando con sé anche gli altri Paesi dell’Eurozona, i cui mercati hanno chiuso in rosso, insieme a Wall Street.

I principali indici europei

Piazza Affari ha perso ieri il -5,43%, mentre lo spread Btp-Bund ha raggiunto i 145 punti, dopo aver viaggiato intorno ai 136 fino alla scorsa settimana.

A crollare sotto i colpi del Coronavirus sono stati Juventus Fc che perde l’11,8%, Salvatore Ferragamo e Nexi in calo del -8,9% e -8,6% rispettivamente. Regge meglio, invece, TIM (-4%) e altri titoli dei settori delle utilities.

Performances disastrose, visti i settori di riferimento, anche per OVS e Autogrill che sono crollati del 13% circa.

Il DAX 30 tedesco ha chiuso in rosso del -4,01% a quota 13.035 punti, rincorso dal CAC 40 di Parigi, in calo del -3,94%. Male anche l’Ibex-35 (-4,07%) e il Ftse 100 di Londra (-3,34%).

Nel complesso, in Europa sono adesso sul mirino le società di trasporti e turistiche, come Lufthansa (-8,81%), Ryanair (-13,59%) e EasyJet (-16,67%). Con riferimento più esplicito all’Italia, a soffrire maggiormente sarà forse il comparto lusso, anche per via della cancellazione di fiere e sfilate che si affianca al fisiologico crollo della domanda internazionale.

L’oro non ha paura: ci si avvicina ai 1700 dollari l’oncia

Con le borse europee in ginocchio e il petrolio in calo, l’oro, il bene rifugio per eccellenza, ha oggi raggiunto i valori più alti degli ultimi 7 anni, superando i 1680 dollari l’oncia.

Si è trattato di un aumento del 2% circa, che ha spinto l’oro fino a 1689 dollari l’oncia, mentre le altre materie prime, come il Brent, hanno subito il colpo, con un calo del 3% circa, sotto i 57 dollari al barile. Discorso simile per il Wti sotto i 52 dollari.

La Cina non è più l’epicentro del Coronavirus?

Con la deviazione del Coronavirus in Europa, la Cina potrebbe non essere più l’epicentro economico-finanziario del Coronavirus.

Mentre, infatti, le misure di controllo sono state già attenuate in sei diverse province, con appena 11 nuovi casi in totale, in Europa i nervi sono tesissimi.

Nonostante ciò, ieri l’Indice IFO tedesco si è attestato a quota 96,1 punti, superiore al mese precedente e soprattutto alle stime che ipotizzavano un calo intorno ai 95,3 punti.

Adesso, la fiducia delle aziende sarà messa nuovamente a dura prova.

Il Calendario Economico dell’Eurozona

Dopo i dati IFO positivi, oggi si attendono i dati del PIL tedesco su base annuale.

Dalla Francia, invece, in arrivo gli indici business climate e consumer confidence, che per l’Italia saranno rivelati giovedì. Nello stesso giorno, la Spagna presenterà gli indicatori dei prezzi al consumo su base mensile e annuale.

Gli indici sulla fiducia in Italia e nel resto dell’Unione Europea giungeranno quindi dopodomani e in questo caso l’impatto del Coronavirus non potrà essere sottovalutato.

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