Zona euro, nuovo record inflazione conferma urgenza per rialzi tassi Bce

Published: 1 lug 2022, 09:52 UTC2min read
FRANCOFORTE (Reuters) – L’inflazione della zona euro ha toccato un nuovo record a giugno, grazie all’ampliamento delle pressioni sui prezzi, e il picco potrebbe essere ancora lontano mesi, rafforzando le aspettative di un rapido aumento dei tassi della Banca Centrale Europea a partire da questo mese.
Most Popular

FRANCOFORTE (Reuters) – L’inflazione della zona euro ha toccato un nuovo record a giugno, grazie all’ampliamento delle pressioni sui prezzi, e il picco potrebbe essere ancora lontano mesi, rafforzando le aspettative di un rapido aumento dei tassi della Banca Centrale Europea a partire da questo mese.

La crescita dei prezzi al consumo nei 19 Paesi della zona euro è accelerata all’8,6% dall’8,1%, in base ai dati di Eurostat, superando le attese dell’8,4% in particolare grazie all’incremento dei prezzi dell’energia, anche se anche i prodotti alimentari e i servizi hanno fornito un contributo significativo.

Advertisement
Know where Markets is headed? Take advantage now with

Your capital is at risk

L’inflazione è in costante aumento da più di un anno, inizialmente alimentata dagli shock di approvvigionamento post-pandemia e ora dai prezzi dell’energia in seguito alle conseguenze della guerra della Russia contro l’Ucraina.

Con un tasso di inflazione quadruplicato rispetto al target del 2% fissato dalla Bce, l’inflazione è così alta che rischia di rimanere bloccata a livelli preoccupanti, man mano che le imprese e i lavoratori adeguano i loro prezzi e i loro salari alla nuova realtà.

Anche escludendo i prezzi volatili dei generi alimentari e dei carburanti, l’inflazione “di fondo” è rimasta ben al di sopra dell’obiettivo della Bce, una lettura preoccupante per i responsabili politici, in quanto suggerisce il perpetuarsi della crescita dei prezzi attraverso i cosiddetti effetti di second-round.

L’inflazione al netto dei prezzi dei generi alimentari e dei carburanti è avanzata al 4,6% dal 4,4%, anche se una misura ancora più ristretta, che esclude anche alcol e tabacco, è scesa al 3,7% dal 3,8%.

I prezzi del carburante sono aumentati del 41,9% a giugno, mentre i costi dei generi alimentari sono cresciuti dell’11,1%, una preoccupazione particolare per i governi poiché le famiglie a basso reddito spendono una parte sproporzionata della loro liquidità per questi articoli.

Secondo gli analisti, l’inflazione di giugno sarebbe stata ancora più alta se la Germania non avesse introdotto misure temporanee di sgravio sui carburanti e sui trasporti, a sostegno dell’ipotesi che ulteriori pressioni sui prezzi siano ancora in corso.

Con un nuovo “regime inflazionistico” che minaccia la stabilità dei prezzi a lungo termine, le banche centrali di tutto il mondo stanno ora inasprendo rapidamente le politiche monetarie, anche a costo di rallentare o addirittura bloccare la crescita economica.

In ritardo di molti mesi rispetto ad altri istituti centrali, anche la Bce inizierà ad alzare i tassi a luglio, inizialmente di 25 punti base, ma i dati di oggi rafforzano l’ipotesi di un aumento di 50 punti base a settembre.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)

Don't miss a thing! Sign up for a daily update delivered to your inbox

Latest Articles

See All